Progetti per la facciata

Autore

[Longhi, Onorio ?]; [Rinaldi, Tolomeo ?]

Titolo

Progetti per la facciata

Datazione

XVI-XVII secolo; [1590-1609 ?]

Collocazione

ASCMi, Raccolta Bianconi, II, f. 28rB

Dimensioni

156x263 mm

Tecnica e Supporto

Preparazione a punta secca; esecuzione a penna e inchiostro bruno, penna e inchiostro nero, acquerellatura a inchiostro bruno diluito; supporto cartaceo, filigrana non rilevabile (controfondato).

Scala

Non presente

Iscrizioni

Sul verso, indicazione inventariale moderna, a matita: «28».

Sul verso, indicazione inventariale moderna, a matita: «2 28r B».

 

Notizie

Il disegno è inserito all’interno del secondo tomo della Raccolta Bianconi (composta da Carlo Bianconi tra il 1789 e il 1796, passata ai Litta, poi ai Vallardi e dal 1872 al Comune di Milano) insieme a un altro pezzo (ASCMi, Raccolta Bianconi, II, f. 28rA) al recto del f. 28 del tomo (presso l’Archivio Storico Civico esiste una riproduzione fotografica in bianco e nero del disegno, negativo A 4125), mentre il verso del foglio del tomo è libero.

Le due facciate, che presentano caratteristiche tecniche pressoché identiche, sono composte in realtà su due fogli separati, entrambi incollati a un controfondo unico (le dimensioni del foglio di supporto eccedono leggermente quelle dei disegni, 204x316 mm). Non è chiaro se in origine i due disegni possano essere stati su un unico foglio, poi tagliato in due e a sua volta incollato al controfondo attuale.

Sono presenti diverse macchie di inchiostro nero, oltre ad alcune sgualciture e alcuni fori. Il taglio tra i due disegni è irregolare, inoltre, una traccia biancastra visibile in corrispondenza del primo contrafforte del disegno di sinistra potrebbe essere biacca. Sul verso (controfondo) sono visibili le tracce della colla usata per il fissaggio al tomo.

 

Note critiche

Il foglio è inserito dagli studiosi all’interno delle proposte per la facciata formulate tra l’ultimo decennio del XVI e il primo decennio del XVII secolo, in particolare entro il 1609, quando la Fabbrica stabilisce sia da privilegiare una soluzione con colonne senza basamento secondo l’idea di Pellegrino Tibaldi. Eccettuati i progetti di Francesco Maria Richino, piuttosto riconoscibili tra i disegni di questi anni, esiste un gruppo di disegni anonimi (non omogeneo), che comprende, oltre a questo elaborato, anche i ff. 33vA e 33vB del secondo tomo della Raccolta Bianconi, e i disegni conservati alla segnatura F. 251 inf. nn. 89, 90 e 112 presso la Biblioteca Ambrosiana di Milano.

Nel formulare la sua proposta attributiva del foglio F. 251 inf. n. 90 per Tolomeo Rinaldi, Aurora Scotti ha notato come alcuni di questi disegni potrebbero contenere ulteriori studi del maestro (in particolare BAMi, F. 251 inf. n. 89 e ASCMi, Raccolta Bianconi, II, f. 33v), segnalando come il f. 28rB del secondo tomo Bianconi mostri affinità di segno con il n. 89 dell’Ambrosiana, ma presenti, oltre a una proposta piuttosto simile a quelle negli altri disegni del gruppo, un’idea per una fronte molto allargata, che parrebbe evidenziare influssi settentrionali oppure legati ad alcuni dei progetti per San Petronio di Bologna. Nel caso il foglio fosse ascrivibile a Tolomeo Rinaldi si dovrebbe riflettere sulla sua datazione, dal momento che l’incisione che restituisce uno dei progetti di Rinaldi contiene la data 1590 (BAMi, S. 148 sup. n. XII), anche se non si può escludere che egli abbia dato pareri anche successivamente.

Per quanto concerne il f. 28rB della Bianconi Francesco Repishti ha puntualizzato come le due proposte ivi contenute sembrino estranee al contesto milanese, sia per quanto riguarda alcune scelte formali, sia perché non vi si troverebbero rispettate alcune decisioni già prese da tempo da parte della Fabbrica e in particolare il numero delle aperture della facciata. Lo studioso ha, inoltre, proposto di indagare nell’ambito di Onorio Longhi per quanto concerne la paternità del pezzo, sebbene evidenzi contestualmente l’attuale mancanza di prove a supporto. Onorio Longhi riceve, infatti, un pagamento per due disegni il 9 luglio 1607 (Annali, V, p. 52) – uno dei quali è ricordato in un testo a stampa anonimo confluito nell’opuscolo Per la facciata del Duomo – esistenti nella sala del Capitolo di Santa Maria presso San Celso (Repishti, 2003, p. 67). Recentemente l’attribuzione è stata ripresa da Anna Bortolozzi, che tende tuttavia a rivederla in favore di Tolomeo Rinaldi (Bortolozzi, 2007; Bortolozzi, 2014).

Le due facciate presenti in questo foglio sembrano comunque avere carattere evidente di studio, data la totale realizzazione a mano libera e la presenza di alcuni pentimenti, del resto collocati proprio in corrispondenza delle porte al primo ordine. Entrambi mostrano un aggiornamento in linea con gli altri progetti coevi, specialmente la concentrazione di elementi nella parte centrale della facciata, in aggetto per quanto concerne una delle due soluzioni, del resto percorsa anche da Tolomeo Rinaldi, in uno dei progetti di Francesco Maria Richino e da Girolamo de Capitani da Sesto. Si noti, inoltre, che questo disegno è incorniciato con una lieve profilatura a inchiostro bruno che si riscontra anche su altri pezzi, affini anche per dimensioni del foglio, ossia BAMi, F. 251 inf. nn. 89 e 90, elemento che sembra confermare la loro contestualità.

 

Bibliografia

A. Scotti, Disegni di architettura, in Il Seicento Lombardo. III: Catalogo dei disegni, libri, stampe, Milano, 1973, p. 48 

I. Balestreri, I disegni del Duomo di Milano nella Raccolta Bianconi, “Il disegno di architettura”, 7, 1993, p. 28

La Raccolta Bianconi. Disegni per Milano dal Manierismo al Barocco, a cura di I. Balestreri, Milano, 1995, p. 25

F. Repishti, La facciata del Duomo di Milano (1537-1657), in F. Repishti, R. Schofield, I dibattiti per la facciata del Duomo di Milano 1582-1682. Architettura e controriforma, Milano, 2003, p. 68, riproduzione a p. 87, figg. 66-67

A. Bortolozzi, Onorio Longhi e gli anni dell’esilio (1606-1611): le esperienze di un architetto romano nella Lombardia federiciana, “Arte Lombarda”, 151, 2007/3, p. 57, nota 57

A. Bortolozzi, Santi Ambrogio e Carlo al Corso. Identità, magnificenza e culto delle reliquie nella Roma del primo Seicento, Roma, 2014, pp. 61-62 nota 62

 

Schedatore e data

Jessica Gritti 2015

ISBN

9791220009157

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