«Disegno della sepoltura di Pio 4°»

Autore

[Tibaldi, Pellegrino]

Titolo

«Disegno della sepoltura di Pio 4°»

Datazione

XVI secolo; 1563-1567

Collocazione

BAMi, F. 272 inf. n. 1

Dimensioni

398x545 mm

Tecnica e Supporto

Preparazione a punta secca, compasso; esecuzione a penna e inchiostro bruno; supporto cartaceo, filigrana con mano con fiore a sei petali superiore.

Scala

In basso al centro.

Iscrizioni

In basso a destra, timbro a inchiostro nero della Veneranda Biblioteca Ambrosiana.

In alto a destra, a matita, sopra una striscia di carta incollata: «XVIII 5».

In alto al centro, a matita: «27».

Sulla quarta del bifoglio, a penna e inchiostro bruno: «Diseg[n]o della sepoltura di Pio 4°».

Sulla quarta del bifoglio, timbro a inchiostro nero della Veneranda Biblioteca Ambrosiana.

Sulla quarta del bifoglio, a matita: «5».

 

Notizie

Il disegno, un tempo inserito nel codice F. 251 inf., è oggi conservato singolarmente entro un montaggio moderno. Si tratta di un bifoglio disegnato sul recto del primo foglio e iscritto sul verso del secondo foglio, mentre all’interno resta vuoto. I margini sono irregolari e il foglio presenta evidenti tracce di piegature multiple; si notano tracce di foxing diffuso su tutta la superficie e alcune macchie di inchiostro; la carta è lievemente ingiallita e presenta alcune tracce di colla in corrispondenza di strisce di carta che erano state incollate al foglio lungo il margine superiore.

Il progetto del monumento è raffigurato sulla prima pagina di un foglio ripiegato in due parti, e la scritta compare sulla quarta e ultima facciata. Il foglio riporta poi le tracce di un’ulteriore ripiegatura a metà, come se fosse stato inviato, e la posizione della scritta è coerente con questa ipotesi.

Le iscrizioni poste sul piedistallo del busto e quelle delle due lapidi laterali sono rese con brevi tratti verticali, similmente a molti altri disegni riferibili a Pellegrino Tibaldi.

 

 

Note critiche

Sul recto del foglio 1 del codice F 272 inf. della Biblioteca Ambrosiana è delineato il progetto di un monumento funebre a parete di un ecclesiastico, suddiviso in tre campi da semicolonne di ordine corinzio su alti piedistalli; quello centrale, sormontato da un timpano, ospita una nicchia con un busto su piedistallo affiancato da due angeli, mentre quelli laterali presentano due epigrafi. Sul verso del foglio è invece presente una indicazione – «Diseg.o della sepoltura di Pio 4°», ma non c’è dubbio che il soggetto rappresentato sia un vescovo e non un pontefice.

La grafia del disegno è stata già correttamene ricondotta a Pellegrino Tibaldi da Giulio Bora, dopo una iniziale attribuzione a Guglielmo Della Porta . Più difficoltoso appare il riconoscimento del soggetto rappresentato e il modello della composizione, che non ha nulla a che vedere con il monumento funebre di Pio IV in Santa Maria degli Angeli disegnato da Giacomo Della Porta nel 1580, ma è molto simile al monumento funebre per l’arcivescovo Filippo Archinto posto nella cappella di Santa Caterina all’interno del Duomo di Milano.

Ritenendo valida l’attribuzione del foglio a Pellegrino Tibaldi e coeva l’indicazione sul verso, potremmo (1) identificare il foglio come il progetto, poi ridimensionato, del monumento Archinto, commissionato da papa Pio IV oppure (2) considerarlo una prima idea di Pellegrino per il mausoleo papale, oppure (3) riconoscere il foglio come il progetto per un’altra commissione di Pio IV (quindi entro la fine del 1565). Di queste ultime due ipotesi non ci sono però tracce. Il mausoleo si presenta come una struttura architettonica tetrastila articolata su un solo ordine e scandita in tre parti da semicolonne di ordine corinzio su alti basamenti e su un plinto inferiore. Al centro una nicchia ospita il busto del defunto posto su un alto piedistallo, a sua volta affiancato da due angeli, i campi laterali sono invece occupati da due diverse versioni di lapidi e cartelle poste all’interno di cornici. La trabeazione che chiude la composizione è sporgente in corrispondenza dei quattro sostegni di ordine corinzio e unisce i due sostegni centrali. Al centro un timpano conclude la composizione e racchiude il bassorilievo di una mitra e la cornice sommitale è sormontata da cinque basi per altri elementi decorativi

 

Bibliografia

I disegni del Codice Bonola del Museo Nazionale di Belle Arti di Santiago del Cile, a cura di G. Bora, M.T. Caracciolo, S. Prosperi Valenti Rodinò, Roma, 2008, p. 98

F. Repishti, Pellegrino Tibaldi e il «disegno della sepoltura di Pio 4°», in The Gordian Knot. Studi offerti a Richard Schofield, a cura di M. Basso, J. Gritti, O. Lanzarini, Roma, 2014, pp. 185-192

Schedatore e data

Francesco Repishti 2015

ISBN

9791220009157

Aggiornamento