Corpus dei disegni di architettura del Duomo di Milano (XIV-XVIII secolo)

Politecnico di Milano

Dipartimento di Architettura e Studi Urbani

Prof. Francesco Repishti

Il progetto

La maggior parte dei modelli e dei disegni architettonici prodotti per il Duomo di Milano è oggi andata perduta oppure è dispersa in decine di musei o fondazioni di tutto il mondo. Se ne è conservato solo un piccolo numero: circa 250 disegni e 4 modelli lignei. La storiografia, i diversi enti proprietari dei fogli superstiti e gli studiosi da molti anni lamentano la mancanza di un corpus sistematico che raccolga tutti i disegni di architettura del Duomo, in particolare quelli più antichi, elaborati tra il XIV e il XVIII secolo. La costituzione di una banca dati relativa ai disegni di architettura della cattedrale di Milano, d’intesa con le istituzioni proprietarie, gestibile e consultabile via internet e in grado, dunque, di ricongiungere virtualmente disegni sparsi nelle collezioni di tutto il mondo, impensabile sino a pochi anni fa, è oggi divenuta fattibile grazie alle nuove risorse tecnologiche. Raccogliere analiticamente tutta la produzione grafica architettonica relativa al Duomo significa poter disporre per la prima volta di uno strumento indispensabile, sia per lo studio dei singoli materiali, sia per l’approfondimento delle conoscenze sulle opere a cui i disegni si riferiscono e sulla cultura architettonica e artistica che li ha prodotti. La realizzazione del corpus, primo e importante risultato concreto della ricerca, consentirà inoltre per la prima volta di avere a disposizione una base, seppur legata a un singolo cantiere, sulla quale approfondire tematiche relative alla storia del disegno, agli strumenti e alle modalità di produzione, trasmissione, diffusione dei progetti, al loro utilizzo nel cantiere e ai loro rapporti formali e tecnici con altri contesti culturali.

Il punto a Milano

Milano è particolarmente priva di studi analitici sulla produzione grafica di soggetto architettonico, in particolare per i secoli XIV, XV e primo XVI (mentre maggiori sono gli studi relativi al secondo Cinquecento e Seicento). Fanno eccezione alcuni inventari delle maggiori collezioni milanesi, e in particolare quello della Raccolta Bianconi, che ha avuto il pregio di rendere noto il materiale presente, già in parte schedato da Paolo Mezzanotte, e quello relativo al codice F. 251 inf. della Biblioteca Ambrosiana, curato dall’università di Notre-Dame (Indiana, Usa). Si segnalano inoltre, alcuni interventi relativi alle produzioni lombarde conservate presso il Victoria and Albert Museum e il British Museum di Londra, ma pur sempre nella forma di inventari. Anche la produzione grafica relativa alla cattedrale non è finora stata mai raccolta e analizzata in uno studio unitario, se non per la più tarda vicenda della facciata. Eppure, alcuni dei fogli prodotti in Lombardia sono, nonostante le lacune storiografiche, molto noti nell’ambito della storia dell’architettura e hanno avuto quindi una notevole fortuna critica, in particolare quelli tradizionalmente assegnati all’ambito bramantesco, che trovano quindi spazio all’interno delle ricerche su Bramante architetto, oppure i disegni dei codici di Leonardo, che comprendono anche quelli per il tiburio del Duomo. Per ciò che riguarda le tecniche del disegno, l’analisi dei materiali, dei metodi di rappresentazione e delle unità di misura adottate ci si trova di fronte a una quasi totale assenza bibliografica, così come molto rari sono i contributi che affrontano i problemi di contesto: per esempio la circolazione delle carte, la configurazione delle botteghe di cartolai e librai e della produzione tipografica del tempo, inscindibilmente legata alle forniture dei materiali con i quali si realizzavano i disegni. Si segnala inoltre l’attuale assenza di una scheda catalografica e critica per l’analisi dei disegni di soggetto architettonico, motivo per cui la ricerca potrà costituire un utile termine di confronto per la discussione sui criteri di metodo, insieme ad altri esempi di schedature utilizzate all’interno delle singole collezioni.

Il Duomo di Milano

I più recenti studi dedicati alle vicende storiche del Duomo (per esempio i dibattiti per il tiburio, la Porta verso Compedo e la facciata) hanno messo in evidenza la necessità di un corpus che raccolga tutti i disegni di architettura tra XV e XVIII secolo della cattedrale milanese, lamentando allo stesso tempo indagini sempre più frammentarie in merito a singoli disegni o artisti. L’idea di un immenso catalogo di tutti i disegni relativi alla più rappresentativa architettura milanese, dispersi oggi in molte istituzioni diverse, sarebbe senza dubbio di grande utilità per gli studi, sebbene costituisca una ricerca che comporterebbe l’impiego di numerose forze per più anni. Il progetto consentirà di sviluppare una collaborazione a più livelli sia in ambito accademico, con il coinvolgimento di studiosi e ricercatori che da tempo si occupano delle problematiche relative allo studio, la conservazione, la valorizzazione delle opere d’arte grafiche, sia con le istituzioni che possiedono i materiali interessati, nonché con tutti quegli enti, che sebbene non direttamente coinvolti nella ricerca, possono trarre dai suoi esiti contributi di notevole interesse anche nell’ambito della valorizzazione delle collezioni e dell’alta divulgazione culturale. La ricerca in questione, oltre a promuovere la conoscenza dei materiali oggetto di indagine, spesso di difficile approccio, alcuni dei quali totalmente inediti o mai riprodotti, consentirà di ottenere nuove conoscenze in diversi settori della storia dell’architettura e della storia dell’arte.

Obiettivi

Il progetto promosso dal Politecnico di Milano si propone di raggiungere cinque importanti risultati:

1) La definizione di opportuni criteri scientifici e rigorosi di analisi dei materiali, che costituiscano una base univoca di approccio, che sarà applicata a tutti i materiali, in modo da garantire una omogeneità dei risultati. Questo risultato potrà essere di stimolo al dibattito critico sulle metodologie di studio del disegno di architettura e potrà costituire un termine di confronto con gli organi deputati alla valorizzazione del patrimonio e segnatamente con l’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione (ICCD) in merito allo specifico problema dei disegni di architettura.
2) La creazione di un catalogo dell’intera produzione grafica relativa all’architettura del Duomo di Milano nei secoli XIV-XVIII.
3) Documentare l’evoluzione del disegno architettonico in Lombardia dal XIV al XVIII secolo dal punto di vista delle tecniche, dei modi di rappresentazione e dei rapporti con la prassi progettuale.
4) La redazione di schede critiche sui singoli disegni, che possano renderne la complessità del processo progettuale, affrontando le problematiche attributive e cronologiche che rappresentano per molti dei disegni il nodo più stretto da sciogliere.
5) La divulgazione dei risultati scientifici, alimentando un più vasto interesse del pubblico verso il cantiere storico della cattedrale e verso materiali poco noti e spesso di difficile fruizione.
Il catalogo finale sarà infatti messo interamente a disposizione attraverso la rete informatica.

Una delle ambizioni più elevate di questo progetto di ricerca è quella che, attraverso la definizione di criteri di analisi del materiale e di contestualizzazione nelle direzioni più ampie possibili, scientificamente rigorosi e unitari, esso possa in qualche misura costituire un modello per gli studi futuri, che vogliano tentare raccolte simili sia per territorio sia per ambiti culturali.

Criteri redazionali delle schede

AUTORE L’autore è indicato sulla base dell’indicazione di paternità autografa oppure sulla base della più recente storiografia. Qualora i pezzi abbiano conosciuto nel tempo attribuzioni multiple sono riportate tutte quelle documentate, separate da un punto e virgola. Nel caso delle incisioni è indicato il nome dell’autore del disegno e quello dell’incisore. L’autore può trovarsi indicato nelle seguenti forme: Anonimo: nel caso in cui non si conosca l’autore Cognome, Nome: nel caso in cui compaia la firma dell’autore (indicazioni di paternità o iscrizioni non coeve non sono considerate firme) [Cognome, Nome]: nel caso in cui l’attribuzione sia accreditata o sostanzialmente accertata attraverso iscrizioni, dati documentari o altre fonti [Cognome, Nome ?]: nel caso in cui l’attribuzione sia incerta

TITOLO Il titolo è espresso in forma sintetica, indicato tra caporali (« ») se presente in iscrizione sul foglio, assegnato dallo schedatore se non presente: in questo secondo caso esso contiene sempre l’indicazione della parte del Duomo alla quale si riferisce il disegno.

DATAZIONE La datazione dei pezzi è indicata sulla base delle evidenze tecniche e formali dei fogli, su dati documentari o sulla storiografia di riferimento, secondo le seguenti modalità: anno: nel caso in cui il disegno sia datato tramite iscrizione [anno]: nel caso in cui il disegno sia datato con certezza sulla base di evidenze documentarie o altre fonti [anno ?]: nel caso in cui il disegno non sia datato con certezza [anno - anno]: indicazione dell’arco cronologico di riferimento, nel caso in cui non vi sia certa datazione. In alcuni casi è possibile inoltre trovare l’indicazione [anno (anno) – anno] nel caso in cui l’anno di partenza dell’arco cronologico sia incerto tra due; è altresì possibile trovare datazioni post quem o ante quem nella forma [post anno] oppure [ante anno].

COLLOCAZIONE La collocazione riporta la sigla abbreviata dell’ente che conserva il pezzo e la segnatura archivistica per esteso. Lo scioglimento delle abbreviazioni si trova nella pagina dedicata agli archivi, musei, collezioni proprietari dei disegni.

DIMENSIONI Le dimensioni dei pezzi, riferite sempre al foglio intero, sono indicate altezza per base, espresse in millimetri.

TECNICA E SUPPORTO Le indicazioni tecniche sono suddivise sempre in tre parti: la prima concerne la tecnica di preparazione del foglio, nella quale è indicato il mezzo grafico o lo strumento impiegato; la seconda concerne l’esecuzione del disegno; la terza concerne la qualità della carta e la presenza di eventuali filigrane (in quest’ultimo punto sono segnalate anche indicazioni specifiche sulle filigrane, secondo il repertorio Briquet, se note).

SCALA La scala originaria del disegno, se presente, è descritta in posizione, tecnica esecutiva, forma ed eventuale numerazione.

ISCRIZIONI Tutte le iscrizioni presenti sul foglio, indipendentemente dall’epoca, sono indicate in questo campo tra caporali (« »), segnalandone sempre la posizione e la tecnica.

NOTIZIE Il campo delle notizie contiene le informazioni sulla provenienza del disegno, sulla collezione di riferimento e sullo stato di conservazione, oltre alla descrizione del soggetto e delle evidenze emerse da un’analisi diretta del foglio dal punto di vista delle tecniche impiegate, del ductus esecutivo e delle particolarità presenti nel disegno.

NOTE CRITICHE A questo campo è demandata la discussione della storiografia esistente sul disegno e la contestualizzazione del pezzo nell’ambito della storia della cattedrale, desumibile dalla storiografia stessa o da attività di ricerca specifica, con particolare riferimento al rapporto con altri elaborati coevi, con disegni connessi alla stessa fase progettuale o realizzati dallo stesso autore. Sono qui discusse inoltre le attribuzioni e la datazione proposta dalla storiografia con indicazione delle fonti documentarie e bibliografiche di riferimento.

BIBLIOGRAFIA La bibliografia indicata è riferita al disegno; qualora vi siano riferimenti bibliografici che non contengono espressa citazione del singolo pezzo schedato (si veda il caso delle incisioni) si trova indicato tra parentesi l’esemplare a cui la voce si riferisce.

SCHEDATORE E DATA Tutte le schede riportano in calce il nome dell’autore della scheda e l’anno corrispondente alla pubblicazione in rete.

Corpus of architectural drawings of the Cathedral of Milan (XIV-XVIII centuries)

Politecnico di Milano – Dipartimento di Architettura e Studi Urbani

Prof. Francesco Repishti

The project

The majority of the models and architectural drawings produced for the Cathedral of Milan has today been lost or is scattered in dozens of museums or foundations all over the world. Only a small number has been preserved, about two hundred and fifty drawings and four wooden models. Historians, the various owners of the surviving sheets, and architectural scholars have for many years regretted the lack of a systematic corpus which collects all the architectural drawings of the Cathedral of Milan, specially the elders, produced from XIV to XVIII centuries. The establishment of a complete data-base about architectural drawings of the Cathedral, made in collaboration with the owners, which could be consulted on the internet, therefore could gather together drawings scattered in collections throughout the world – unthinkable up till a few years ago – has now become a reality thanks to new technology. To carefully collect all the architectural drawings of the Cathedral of Milan would mean being able, for the first time, to use an indispensable instrument both for the study of single graphic objects, dispersed in various collections around the world, but also to study of the monuments and works which the drawings refer to and the architectural and artistic culture which produced them. The completion of the corpus - a first, important outcome of the research - will also allow for the first time an analysis of a homogeneous corpus, of the problems concerning drawings relative to the instruments used and the methods of production, transmission, diffusion of projects, their use in the building site and their formal and technical connections with other graphic productions.

The point in Milan

Milan is noticeably bereft of analytical studies of architectural drawings produced especially in the XIV, XV and XVIth centuries (studies related to the Cinquecento and the Seicento are, however, more extensive). There are however some inventories of the major Milanese collections, and in particular that of the Raccolta Bianconi, of which much of the material has been made known and partly catalogued by Paolo Mezzanotte – and that relative to the group of drawings F. 251 inf. of the Biblioteca Ambrosiana, catalogued at the University of Nôtre-Dame (Indiana USA). Other contributions can be recorded in respect to Lombard drawings preserved at the Victoria and Albert Museum and the British Museum in London, but these contributions are still in the form of inventories. Also the architectural drawings of the Cathedral have never been collected and subjected to particular analysis, apart from those involved in the later story of the façade, studied by Francesco Repishti and Richard Schofield. Some of the sheets produced in Lombardy, notwithstanding bibliographical lacunae, are pretty well known to historians of architecture, particularly those traditionally assigned to the Bramante circle, which have therefore been discussed in the Bramante literature, or the rich tradition of studies on Leonardo’s codices, in which we can find also the well known projects for the dome of the tiburio of the milanese Cathedral. From the point of view of design-technique, the analysis of materials, methods of representation and the units of measurement adopted, there is practically no bibliography apart from occasional mentions, and in the same way contributions on these subjects - such as the circulation of paper, the organisation of the workshops of paper-sellers and booksellers and the typographical production of the period connected to the supply of materials with which such drawings were made - are practically non-existent. Besides all this, we may note the actually absence of a catalogue for the analysis of architectural drawings, a reason for thinking that this research could form a useful means of comparison for the discussion of questions of method, along with the other types of catalogue created for single collections. Always bearing in mind the critical nature of the present research project, which is not designed to be simply a catalogue or repertory, but is intended to analyse in detail the materials and the historical context which produced the drawings, it should stimulate debate and create a modern approach to the study of drawings.

The Cathedral of Milan

The most recent studies about the history of the Cathedral of Milan (for example those relative to the debates on the tiburio, or the Compedo Door, or the façade) had shown the necessity of a corpus which can contain all the architectural drawings producted for the Cahtedral from XIV to XVIII century. The idea of a total catalogue of the architectural drawings for the most important milanese building - scattered today in many institutions - will have no doubt a great utility for the studies, however it seems to be a reasearch, which will take a long time and many forces for many years. The project will stimolate a collaboration between different institutions, first of all the universities, consulting historians and scholars whose research are connected with the study, conservation, evaluation of graphic art works, and, second, the owners of the drawings, but, also, all that insitutions which – nevertheless not directly involved – will have great advantages from the researc results, not least for a turistic evaluation of their collections and for a high cultural diffusion. The research will above all permit the knowledge of the graphic materials themselves, often difficult to see or to reach, some of them completely unknown or never reproduced, and also give a great number of new informations in the history of architecture and in the history of art.

Results

The project of the Polytechnic in Milan proposes to arrive at five important results: | 1) The definition of the appropriate scientific and rigorous criteria for the analysis of the materials, which would constitute an agreed-upon method which could be applied to all the material in order to guarantee homogeneous results. The result would be to stimulate critical debate about the methodology to use for the study of architectural drawings and could form a basis for dialogue with the bodies dedicated to the conservation of this patrimony, and particularly with the Istituto centrale per il catalogo and Documentatzione (ICCD) with regards to the specific problem of architectural designs. | 2) The creation of a catalogue of the complete graphic production relative to Cathedral of Milan in the XIV-XVIII centuries. | 3) This corpus, nevertheless dedicated to a single monument, could help to document the evolution of architectural drawing in Lombardy from the XIV to the XVI centuries from the point of view of the technique and the relation of drawings to the process of projection. | 4) The writing up of entries on each drawing, capable of revealing the complexity of the design-process connected with various monuments, also involving the problem of attribution and chronology which represents for many of the drawings the trickiest problem to resolve. | 5) To spread the scientific results and stimulate the interess of a large public for the history of the milanese Cathedral and in particular for drawings less known and often difficult to see. The catalogue would be in fact made totally available on the internet. | | One of the principal aims of this project is that through the definition scientifically rigorous and homogeneous methods for analysing the material and contextualising it on the widest fronts possible, it could, to a certain extent, constitute a model for future studies intended to put together similar collections by cultural area and geographical zones.