«Nuovo disegno della facciata del Duomo di Milano […]».

Autore

Buzzi, Carlo; Bassani, Cesare (incisore)

Titolo

«Nuovo disegno della facciata del Duomo di Milano […]».

Datazione

XVII secolo; [1647]

Collocazione

AVFDMi, Archivio Disegni, 10

Dimensioni

1240x867 mm

Tecnica e Supporto

Stampa, acquaforte in quattro lastre, inchiostro nero; supporto cartaceo, filigrana non rilevabile, incollato interamente su supporto rigido.

Scala

In basso a destra, a stampa, di 30 braccia milanesi, corrispondenti a 80 parmi romani: formata da una linea orizzontale sulla quale sono disposti tratti verticali a distanze regolari, più fitti in corrispondenza della prima sottounità a destra, numerata 10, 20, 30. Altro esemplare della stessa scala in basso a sinistra, in controparte.

Iscrizioni

In basso a destra, a stampa: «Nuovo disegno della facciata del Duomo di Milano, corrispondente al corpo del restante Tempio, / disegnato dall’Architetto Carlo Butio Milanese, con mantenere in piedi la parte già fatta, Cesare Bassani F[ecit]». Copia della stessa iscrizione in basso a sinistra, in controparte.

In basso a destra, a stampa: «Scala de b[raza] 30. Milanesi che son Palmi 80 Romani». Copia della stessa iscrizione in basso a sinistra in controparte.

Notizie

La stampa appartiene a un piccolo gruppo di esemplari conservati presso l’Archivio della Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano e recanti il progetto per la facciata elaborato da Carlo Buzzi. Presso la Fabbrica si conserva infatti anche un’altra stampa recante il fianco meridionale del Duomo secondo il progetto di Buzzi (AVFDMi, Archivio Disegni, s.n. (cassetto A1) e un’esemplare di una stampa con la pianta e il prospetto della facciata di assai minori dimensioni (AVFDMi, Archivio Disegni, 13). Esiste poi una copia presumibilmente ottocentesca del disegno di Carlo Buzzi (AVFDMi Archivio Disegni, 223), oggi perduto, ma del quale si conserva una fotografia presso la Fototeca Vecchia del Duomo. Invece un altro esemplare della n. 10 è presente in ASCMi, Raccolta Bianconi, II, f. 44r (non è tuttavia identico, si veda la scheda relativa) e altri esemplari si trovano in CRSMi, PV FS 2-18 e PV FS 2-19.

L’incisione è realizzata ad acquaforte da Cesare Bassani (la cui indicazione di paternità compare nell’inciso), in quattro rami differenti su quattro fogli distinti, poi incollati insieme rifilando parte delle impronte del rame, tanto che in alcune parti i tratti non combaciano perfettamente. L’impronta è comunque visibile per quanto concerne i margini esterni e coincide con l’inciso (1170x853 mm). Osservando la stampa si può inoltre formulare un’ipotesi sul procedimento di realizzazione dell’incisione: all’incisore doveva essere stato consegnato un disegno della sola metà destra della facciata, che egli può aver copiato nel medesimo verso sulla lastra e che, se la nostra ipotesi è corretta, dovrebbe quindi corrispondere al lato sinistro, ovvero quello che appare stampato con le iscrizioni in controparte; successivamente egli potrebbe aver utilizzato la stampa stessa per copiare fedelmente su nuove lastre l’altro lato della facciata, che quindi una volta stampato, è poi risultato diritto. Questo procedimento spiegherebbe il motivo per cui sono presenti le iscrizioni in controparte, che non avendo motivo di esistere, sarebbero state ragionevolmente espunte se l’incisore avesse realizzato prima il lato destro. Quest’ipotesi potrebbe essere confermata dalla presenza presso l’Archivio della Fabbrica di una copia di un perduto disegno di Carlo Buzzi, che rappresenta il lato destro della facciata, anche se non è possibile si tratti precisamente di quello consegnato all’incisore, essendo privo del campanile e recando alcune varianti nella forma delle aperture laterali, la proposta di un unico finestrone centrale sopra la porta maggiore, e varianti nelle decorazioni minute. Anche se questo disegno mostra un progetto successivo, databile al marzo del 1653, potrebbe rivelare la consuetudine a Buzzi lavorare sulla metà destra della facciata.

Il foglio, nonostante le dimensioni, è ben conservato, anche nel colore dell’inchiostro; si nota solamente qualche strappo in corrispondenza della giuntura orizzontale centrale dei fogli e qualche sgualcitura ai margini, oltre ad alcune piccole macchie di inchiostro e di colla in basso a destra. Il verso del foglio non è visibile poiché esso è oggi interamente incollato su supporto rigido.

Note critiche

L’esemplare corrispondente a questo della Raccolta Bianconi (ASCMi, Raccolta Bianconi, II, f. 44r) è stato pubblicato da Giuseppe Morazzoni (Morazzoni, 1919, tav. VI, fig. 11) e la stampa è stata poi studiata da Francesco Repishti nell’ambito della mostra dedicata ai progetti per la facciata del Duomo di Milano, tenutasi presso il Museo del Duomo di Milano nel 2002 (Repishti, 2002, per quanto concerne invece l’esemplare della Fabbrica). La stampa illustra un progetto di Carlo Buzzi per l’intera facciata, elaborato dopo il 17 agosto 1645, quando la Fabbrica aveva richiesto nuovi disegni per i due campanili. Carlo Buzzi presenta, invece, un progetto complessivo del quale il Capitolo affida al rettore Ottavio Arconati il compito di fare realizzare alcune incisioni, dapprima solo del progetto di Buzzi, e poi, nel gennaio del 1646, anche dei progetti di Pellegrino Tibaldi e Francesco Maria Richino. Del progetto di Carlo Buzzi vengono realizzate due incisioni, quasi coeve, la prima di Federico Agnelli in dimensioni minori, è conclusa nel gennaio 1647: questa, con alcune varianti, come la forma della gran guglia e gli elementi di raccordo tra i campanili e il corpo dell’edificio, di poco precedente, è testimoniata da una stampa in AVFDMi, Archivio Disegni, 13, ma ne viene realizzata una ulteriore versione, con le iscrizioni disposte in modo differente, inserita nel volume Per la facciata del Duomo (Romussi, 1906, p. 22; Repishti, 2002; Repishti, Schofield, 2003, p. 166, fig. 101); inoltre, ne esiste una redazione a stampa di dimensioni ancora inferiori inserita nel volume Il Duomo di Milano, ossia l’ottava meraviglia del mondo, almanacco per l’anno 1793, Milano 1792, della quale un esemplare è incollato al f. 44r-verso del secondo tomo della Raccolta Bianconi ed è la medesima che Carlo Bianconi stesso aveva inserito nella sua Nuova Guida di Milano per gli amanti delle Belle Arti, Milano, 1787, tra le pagine 14 e 15. Non sembra indifferente, a questo proposito, che sia il testo di Bianconi, che l’Almanacco per l’anno 1793 siano stampati presso la tipografia Sirtori. L’esemplare n. 10 dell’Archivio della Fabbrica corrisponde, invece, alla seconda proposta di Buzzi, in dimensioni maggiori, per la quale è presentato un disegno dallo stesso Carlo Buzzi nell’agosto del 1647 e ne è affidata l’incisione a Cesare Bassani.

Il progetto di Buzzi è particolarmente rilevante all’interno dei dibattiti per il completamento della facciata del Duomo e diviene per tutto il secolo successivo un punto di riferimento quasi imprescindibile, soprattutto perché dopo circa cinquant’anni formula una proposta per una facciata “alla gotica”, pur mantenendo le parti della facciata “alla romana” già realizzate secondo il progetto di Pellegrino Tibaldi. Buzzi stesso, infatti, dichiara che i principi che hanno guidato il suo progetto sono quelli della conformità alla Fabbrica originaria e il rispetto dell’eseguito, creando un’opera di «architettura mista di romana e di gotica» (Repishti 2002, p. 42). Il progetto di Buzzi tiene in particolare conto del raddoppio dei contrafforti a lato del portale principale, formulandoli però “alla gotica”, e che saranno in parte realizzati, di fatto creando un ulteriore motivo di discussione per tutta la progettazione del secolo successivo. Seguiranno oltre a questa altre proposte di Buzzi, con alcune varianti, testimoniate da altri elaborati databili al 1651 (AVFDMi, Archivio Disegni, s.n. cassetto A1) e al 1653 (di quest’ultimo AVFDMi, Archivio Disegni, 223, copia presumibilmente ottocentesca).

La stampa è stata utilizzata come modello per una delle illustrazioni del Nouveau Théatre d’Italie, La Haye, 1724, al di sotto della quale compare l’indicazione «Face de l’Eglise de S. Ambroise qu’on Apelle le Dome de Milan» (Wittkower, 1974, fig. 61).

Bibliografia

F. Repishti, Schede, in La facciata del Duomo di Milano nei disegni d’archivio della Fabbrica (1583-1737), a cura di F. Repishti, Milano, 2002, p. 42, fig. p. 43

F. Repishti, R. Schofield, La facciata del Duomo di Milano (1582-1750), in La facciata del Duomo di Milano nei disegni d’archivio della Fabbrica (1583-1737), a cura di F. Repishti, catalogo della mostra (Milano, 2002), Milano, 2002, p. 19

F. Repishti, R. Schofield, I dibattiti per la facciata del Duomo di Milano 1582-1682. Architettura e controriforma, Milano, 2003, pp. 93-94

A. Rovetta, Alla ricerca di un architetto romano, tra disegni e pareri (1732-1752), in E il Duomo toccò il cielo. I disegni per il completamento della facciata e l’invenzione della guglia maggiore tra conformità gotica e razionalismo matematico (1733-1815), a cura di E. Brivio, F. Repishti, catalogo della mostra (Milano, 2003), Milano, 2003, p. 16

Schedatore e data

Jessica Gritti 2012

ISBN

9791220009157

Aggiornamento