«Disegno del Duomo di Milano triangolato»
Autore
[Morandi, Francesco, detto il Terribilia?]Titolo
«Disegno del Duomo di Milano triangolato»Datazione
[1589]
Collocazione
Archivio di Stato di Bologna, Ambasciata bolognese a Roma, Posizioni, n. 378, fasc. XI, Fabrica della Chiesa di S. Petronio
Dimensioni
446 x 586 mmTecnica e Supporto
Punti guida, riga e compasso; matita, china e sanguigna; tracce di cancellatura con biacca.
Carta pesante con filigrana.
Scala
Non presente.Iscrizioni
In alto a sinistra: «Disegno del Duomo di Milano triangolato, come dice il Cesariano addotto da l’Opponente, dove si vede che le intersecioni de gli angoli trovano l’altezze de le Volte de i Capitelli, et i centri de le mura, e’l mezo di ciascuna de le navi».
Notizie
Il disegno rappresenta la sezione trasversale del duomo di Milano con la delineazione del cosiddetto sistema ad triangulum, derivato, come si dichiara nell’iscrizione, da Cesare Cesariano. Lo schema del triangolo equilatero, posto alla base del sistema proporzionale del duomo milanese da cui si ricavano le altezze delle varie parti, costituisce, infatti, una versione semplificata della tavola pubblicata da Cesariano nella sua edizione in volgare del trattato di Vitruvio (Di Lucio Vitruvio Pollione de Architectura Libri Dece, Gottardo da Ponte, Como, 1521, f. 15v).
Il foglio è conservato nel fondo Ambasciata bolognese a Roma, che raccoglie materiale documentario e grafico sulle questioni dibattute fra il Senato di Bologna e i referenti romani, per il tramite degli ambasciatori residenti a Roma. Il disegno del duomo di Milano, finora inedito, si inserisce nell’ambito della documentazione relativa alla basilica di S. Petronio, poiché nel 1589 la fabbrica lombarda viene indicata come modello di riferimento per la realizzazione delle volte della navata centrale della basilica bolognese.
La vicenda è nota: dopo la costruzione della prima campata (alta 40.09 metri) da parte di Francesco Morandi, detto il Terribilia, architetto della Fabbrica di S. Petronio, il cantiere si interruppe per le polemiche sollevate da Carlo Carracci, detto il Cremona, che proponeva un’altezza ben maggiore (50,73 metri), basandosi appunto sull’esempio milanese e più in generale sulla regola del triangolo equilatero, ritenuta congruente con lo stile todesco, secondo cui l’altezza della volta è pari a quella del triangolo equilatero avente come base la larghezza totale della basilica.
Note critiche
Chiamato in causa il duomo di Milano da Carracci, sembra quasi scontata l’attribuzione del disegno al suo partito, supportata anche dall’iscrizione presente sullo stesso foglio: “il Disegno del Duomo di Milano triangolato … addotto da l’opponente”. Nessuna conferma si trova però nell’abbondante documentazione, prodotta a partire dalla primavera del 1589 a sostegno delle tesi dei due contendenti, in cui non si fa alcuna menzione al disegno e al suo autore.
Diverse sono le raffigurazioni della basilica di S. Petronio che mostrano la proposta progettuale di Carracci, tra cui, in particolare, i due disegni che accompagnano la sua prima relazione con sottoscrizione autografa: due sezioni trasversali che mostrano la costruzione della basilica bolognese mediante l’uso del sistema ad triangulum, ricavando nel primo disegno l’altezza delle navate laterali e nel secondo quella della navata centrale.
A differenza di questi ultimi, il disegno del Duomo di Milano si caratterizza per l’imprecisione con cui viene riportata proprio la griglia triangolare, che presenta vistose cancellature e conseguenti rifacimenti.
La sua delineazione appare costruita a posteriori rispetto alla sezione dell’edificio, piuttosto che fornire essa stessa la posizione dei punti necessari alla composizione della figura.
Il sospetto che non si tratti di un elaborato di presentazione di Carracci sembra, inoltre, trovare conferma nella didascalia di un altro disegno di Terribilia in cui si legge: “gli archi de le volte si vanno pigliando l’una l’altra, sì come fa il Duomo triangolato, onde si vede che sono simili fra loro, e che la differenza de l’altezza nasce da la cortezza, e lunghezza de li pilastri”. Il disegno del Duomo (di Milano) triangolato sarebbe quindi servito al Terribilia per mostrare le similitudini tra il suo progetto per San Petronio e il prestigioso precedente lombardo, a cui si sarebbe quindi assimilato l’esempio bolognese, esautorando una delle critiche del partito opposto.
Bibliografia
M.F. Nicoletti, «L’atto prattico dell’edificare è il vero fine della Architettura»: le perizie di Giacomo Della Porta e Domenico Fontana per le volte della basilica di San Petronio a Bologna (articolo di prossima pubblicazione).